La prima riga di Verdura recita «Ma chi l’avrebbe mai detto?» e vorrei estendere il quesito dicendo «Ma chi l’avrebbe mai detto che i Pinguini Tattici Nucleari ci avrebbero sorpresi per l’ennesima volta?» Onestamente io. Io che, banalmente, sono stata testimone (e fan) dell’esplosione della golden age dell’indie italiano tra il 2015 e il 2018 e ho seguito anche la band bergamasca in alcuni palchi minori. Io, fan di Il Re è Nudo, di Gioventù Brucata e Fuori dall’Hype mi sono ritrovata ad apprezzare tantissimo anche Fake News (titolo dato dal fatto che «voci di corridoio» dicessero che la band fosse sul punto di sciogliersi, cosa per l’appunto assolutamente non vera). Ma parliamo dello show: inizia con i ragazzi che si presentano e parlano per poi dare vita all’Arena con Scrivile Scemo, Scooby Doo e Verdura, presentata da Zanotti come «una canzone dedicata a chi non riesce a farsene una ragione quando le cose finiscono, come le amicizie, le relazioni e quando si arriva alla consapevolezza che le cose finiscono poi riesci a fare cose che avevi paura di fare, come quando eravamo piccoli e non mangiavamo la verdura», per poi proseguire con Hold On che vede salire sul palco una fan che si fa fare un tatuaggio; l’idea viene dalla scelta di interagire (come sempre accade) con il pubblico per raccontare ai fan presenti qualche aneddoto relativo alla band: “Spesso su Instagram ci arrivano storie di persone che si tatuano pezzi delle nostre canzoni. Abbiamo detto ‘Perché non rompiamo la quarta parete dei social e lo facciamo anche live?’ Chi ha il coraggio, chi alza la mano può salire sul palco e farsi un tatuaggio, un altro modo per avvicinare la gente”. La scelta della canzone non è causale: nel brano, contenuto nell’ultimo album Fake News, si parla proprio di tattoo, con un verso che recita “Il tatuaggio che hai fatto a Mykonos con le amiche”.
Poi arriva il turno di Elio, il tastierista, che insieme a Riccardo chiede agli spettatori di estrarre lo «strumento musicale» che hanno in tasca e di farlo suonare. Il riferimento è alle chiavi. «Le chiavi», sottolinea Elio, «sono un oggetto potentissimo. Al di là del fatto che facciano un magnifico suono se suonate tutte insieme, sono in qualche modo il simbolo di tutto quello che aprono. Che sia la vostra automobile, la vostra moto, la cassaforte segreta o casa vostra. Ma sono anche il simbolo di un popolo che non ha più una casa da aprire. E sto parlando del popolo palestinese», prosegue Biffi. «Vorrei leggervi solo alcuni versi di una poesia di un poeta di quel popolo che si chiama Mahmoud Darwish. E vorrei farlo, però, accompagnato dalle vostre chiavi». Il tastierista della band bergamasca chiede, allora, a tutto il pubblico di far agitare le proprie chiavi e comincia a leggere, mentre Paso e Butt fanno un sottofondo di chitarra: «Mentre stai per tornare a casa / a casa tua / pensa agli altri / non dimenticare il popolo delle terre / Mentre dormi / contando i pianeti / pensa agli altri / a coloro che non trovano un posto dove dormire / Mentre liberi te stesso / con giochi di parole e metafore / pensa agli altri / a coloro che hanno perso ogni diritto di parola / Mentre pensi agli altri, quelli lontani / pensa a te stesso e di’: / magari io fossi candela accesa nel buio», conclude Elio. Sicuramente uno dei momenti più intensi dello show, concluso con l’attacco di Bergamo/Hikikomori che proseguono fino a che non inizia Fuori dall’Hype. Un momento emozionante è stato quando la band ha eseguito Ricordi che parla di una persona che combatte contro la gabbia della sindrome di Alzheimer, malattia degenerativa che colpisce il proprio partner; la scenografia include una «gabbia» nel quale il gruppo bergamasco è entrato e al contempo il pubblico vedeva in maniera offuscata le silhouette di Riccardo, Elio, Paso, Simone, Butt e Matteo e una coppia che danza e si bacia proprio per riprodurre la sensazione della «gabbia mentale» in cui si trovano le persone affette dall’Alzheimer. Lo show si conclude con l’encore composto da Zen, Ringo Starr e Pastello Bianco. Onestamente? Show a prova di detrattori. Pinguini, come al soliti, carinissimi.
Un ringraziamento speciale a Magellano Concerti.
Gallery a cura di Gabriella Marku
Setlist:
Intro
Scrivile Scemo collegata a Scooby Doo
Verdura
Hold On collegata a La Storia Infinita
Bergamo collegata a Hikikomori
Fuori dall’Hype
Lake Washington
Scatole
Giulia
Giovani Wannabe
—-Intermezzo speech—-
Ricordi
Medley collegata a Rubami La Notte
Coca Zero
Antartide
Dentista Croazia
Ridere
Encore:
Zen
Ringo Starr
Pastello Bianco