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La Mia Generazione, il festival delle anime torna a brillare nella riviera adriatica

Moltissimi, quasi tutti i festival dell’anno corrente sono stati posticipati al 2021 ma, meno male, assente all’appello La Mia Generazione Festival, ormai alla sua terza edizione, che anzi quest’anno si è presentato come un vero miracolo in tutti i sensi; questo festival nasce grazie al suo preziosissimo direttore artistico Mauro Ermanno Giovanardi, ex leader dei La Crus, che porta nella riviera adriatica dal 2018 band leggendarie come i Deus, i Blur (con come portavoce Dave Rowntree, il loro batterista), talk con cantautori e personalità di spicco della musica italiana (come Maria Antonietta, Colapesce, Edda, Zamboni, Max Collini, Carlo Pastore, ecc.) che in qualche modo hanno fatto parte o comunque hanno vissuto gli anni ’90. Quest’anno la lineup è stata più corta ma più intensa, con Vasco Brondi, Motta, Cristiano Godano, rispettivamente «intervistati» dal patron dell’etichetta 42 Records Emiliano Colasanti, la scrittrice Giulia Blasi e il giornalista (che l’hanno scorso ci ha deliziati della sua adeguatezza nelle domande intervistando Dave Rowntree) Leonardo Colombati, che hanno parlato dei propri libri con qualche incursione sulla propria vita. Il tutto condito dai non meno importanti Lucio Corsi, i Perturbazione, Vinicio Capossela (che ha portato uno spettacolo pensato apposta per il festival), Brunori Sas e Ghemon, presentati da Massimo Cotto, che hanno dato lustro con la loro musica ad una città come Ancona, che anche prima del Covid non era poi così gettonata per incontri e concerti. Tutti gli spettacoli si sono tenuti, ovviamente, rispettando le norme per il contenimento del Coronavirus, e chi non è potuto essere presente per ovvi motivi ha potuto vedere in diretta gli spettacoli in streaming, su èTV o anche davanti al maxischermo posto nella Mole Vanvitelliana. Evento di grande importanza anche la mostra fotografica di Letizia Battaglia che, in un certo senso, ha fatto da «apertura» al festival dato che per arrivare nella sala designata per i talk, la Sala delle Polveri, bisogna passare prima per questa mostra. Insomma, «Giò» non si è regolato neanche quest’anno nonostante tutto; speriamo che l’anno prossimo si possa tornare al festival originario, perché, diciamocelo, un festival seduti e senza contatto fisico, odore di alcol, tabacco, sudore che festival è?

Un ringraziamento speciale a La Mia Generazione FestivalL’Altoparlante Ufficio Stampa.

Gallery a cura di Gabriella Marku

PolyJAMorous photographer, mostly in love with emo/metal/pop punk music, since 90s.