A distanza di pochi mesi dall’album Gioco Sporco, uscito lo scorso 20 novembre Davide Iovino, in arte Yodaman, di origini napoletane ma residente a Milano, ha rilasciato l’11 febbraio il nuovo singolo T’Appost. L’artista napoletano ha fatto delle sue origini e del grime il proprio stile; dopo anni trascorsi su palchi nazionali e internazionali, tra festival prestigiosi ed eventi unici, ha accumulato esperienza per approcciarsi alla scrittura di un disco, dalle radici fino alle derivazioni più recenti, diventando un precursore in Italia. Tuttavia, per dimostrare che riesce a fare altro, con T’Appost Yodaman si discosta dal grime “puro” di Gioco Sporco, rilasciando un brano con una base frutto di un’ibridazione tra grime e trap, T’Appost per l’appunto.
Il grime è un genere significativo della scena urban londinese, sviluppatosi dai precedenti stili musicali, tra cui UK Garage e Jungle, nonché da Dancehall, Reggae e Hip hop. Grime in inglese significa sporco, sporcizia, inteso come contaminazione musicale ma può corrispondere anche agli “affari sporchi” di cui gli artisti parlavano, riferendosi alle aree londinesi svantaggiate. Il genere prende piede nei primi anni ’90, ma riceve diversi riconoscimenti solo nei primi anni 2000 nella scena mainstream, grazie ad artisti come Dizzee Rascal, Wiley, Kano e Lethal Bizzle, poi seguiti da nomi come Tinie Tempah, Lady Sovereign (ve la ricordate nel 2009 con So Human?). Altri artisti non propriamente grime che vedono diverse influenze di quest’ultimo nella loro musica sono M.I.A., Professor Green, Ed Sheeran, ecc.
Il suo primo album Gioco Sporco, giusto per essere fedeli al genere “sporco” fino in fondo, contiene il singolo Niente di vero, che già soltanto lui potrebbe benissimo introdurvi al grime come si deve, ed altri brani che risultano fighissimi ascoltati in cuffia; nel disco compaiono canzoni scritte in periodi diversi, che insieme compongono una timeline della permanenza di Yodaman in questo “gioco sporco” del grime; liriche dense contaminate dai suoni peculiari della electronic dance music londinese, pregne dell’esperienze di vita del rapper, che anche per questo si è circondato non di colleghi, ma di artisti che prima di essere tali sono anche e soprattutto amici, per le pochissime ma curate nel dettaglio, collaborazioni del disco.
Ascoltando Gioco Sporco si respira l’aria di Londra, la sua umida e spigolosa ospitalità, ma c’è anche tanta Italia, ci sono riflessi di Milano, città in cui l’artista vive da anni, e c’è l’anima di Napoli. In Senza Controllo il beat si basa su un sample del celebre cantante napoletano Mario Merola. Nel grime di Yodaman gli immaginari londinesi e partenopei finiscono per fondersi e il risultato finale è un progetto che rende giustizia ad un mondo che in Italia pochi hanno esplorato fino in fondo, e che pochissimi conoscono e rispettano quanto lui.
Noi personalmente speriamo che l’hype per Yodaman e, perché no, per il grime si amplifichi in modo tale da poter diventare una vera e propria realtà anche qui nel nostro paese.