In un mondo in cui i sentimenti vengono spesso svalutati Niccolò Fabi, classe 68, riporta in auge il valore dell’empatia e delle scelte, che inesorabilmente la vita ci porta a compiere in determinate situazioni, il tutto dettato dall’amore e tutto ciò che riguarda quest’ultimo.
Il cantautore romano ha condotto uno splendido concerto, con lui alla tastiera, fatto di colori, forme e sapori, in altre parole un vero e proprio viaggio multisensoriale; così potremmo descrivere il suo spettacolo di venerdì 24 gennaio al Teatro delle Muse di Ancona che, come quasi tutte le sue date del tour a supporto del suo ultimo album, «Tradizione e Tradimento», ha registrato il tutto esaurito. D’altronde non poteva essere altrimenti: anche il più cinico ed apatico piangerebbe ascoltando ad esempio Io Sono L’Altro, giusto per dire un titolo più recente.
Sono state due ore di spettacolo, anche se forse l’uso di questo termine è riduttivo per descriverlo, all’insegna del susseguirsi di immagini, colori e paesaggi naturali alternati a sonorità sperimentali ma che comunque non hanno snaturato in alcun modo l’identità del cantautore. Il concerto inizia quasi timidamente con i brani del nuovo disco, in perfetta successione, e solo dopo il quinto brano della scaletta Fabi ha salutato il pubblico, rompendo per un momento quella sorta di apnea emozionale instaurata fino a quell’istante. L’atmosfera si fa più magica con le canzoni dell’album Una somma di piccole cose che il pubblico canta sussurrando, quasi come se avesse paura di rovinare il momento ma restando comunque desideroso di contribuire alla magia che stava accadendo.
La voce di Niccolò non è stata mai in difficoltà, come non lo sono stati neppure i fedeli musicisti (Roberto Angelini, Pier Cortese, Alberto Bianco, Daniele Rossi e Filippo Cornaglia) che lo hanno accompagnato e lo accompagneranno per tutta la durata del tour di «Tradizione e Tradimento», visibilmente in sintonia con Fabi e le tematiche di cui tratta nelle sue canzoni; non erano disposti dietro il cantautore, bensì simmetricamente a lui circondandolo e dando l’impressione di essere, anche a livello visivo, una band coesa. I picchi emotivi in questa sorta di viaggio musicale sono stati toccati durante l’esecuzione dei brani più famosi del suo repertorio, come Una buona idea, Costruire e infine l’encore costituito da Vento d’estate, Il negozio di antiquariato e Lasciarsi un giorno a Roma, che è valsa una vera e propria standing ovation di quasi due minuti. E credetemi se vi dico che Niccolò ne vale assolutamente la pena, provare per credere. Magari insieme ad un pacco di fazzoletti, eh, ma vi assicuro che da un concerto di Fabi ne uscirete cambiati: spendendo qualche lacrima in più, ma più ricchi interiormente.
Un ringraziamento speciale a Magellano Concerti.
Gallery a cura di Gabriella Marku
Setlist:
A prescindere da me
Amori con le ali
I giorni dello smarrimento (con Pier Cortese)
Nel blu
Una somma di piccole cose
Facciamo finta
Filosofia agricola
E’ non è
La promessa
Solo un uomo
Una buona idea
Indipendente
Ecco
Vince chi molla (piano solo)
Una mano sugli occhi
Costruire
Scotta
Encore:
Tradizione e tradimento
Vento d’estate
Il negozio di antiquariato
Lasciarsi un giorno a Roma