Venerdì 26 luglio abbiamo avuto l’opportunità di sentire dal vivo, e incontrare, I Ministri a quello che è il festival più interessante in territorio marchigiano, il MIND Festival (Montecosaro Scalo, MC). Cinque concerti completamente gratuiti, un parterre immenso, stand per mangiare e bere: il MIND non ha nulla da invidiare ai festival più conosciuti. La line up, spaziando tra i generi più disparati, riesce a soddisfare un’ampia fetta di pubblico: la prima sera il festival ospita Fulminacci e Gli Psicologi, prosegue con gli Ex-Otago e poi con il rock energico di Alteria e dei Ministri, approdando all’elettronica di The Bloody Beetroots e concludendo domenica con Mahmood.
Ma ora veniamo al dunque della serata di venerdì. Ad aprire le danze, la carismatica e grintosissima Alteria, conosciuta anche come voce di Radio Freccia, che ha letteralmente lasciato il pubblico a bocca aperta. La potenza vocale di quella giovane ragazza dai ricci rosso fuoco non ha assolutamente eguali. Alteria ha portato sul palco del Mind Festival la sua musica, tra cui alcuni brani tratti dal suo ultimo album, “La Vertigine Prima di Saltare”, che è una bomba, e le cover (ben riuscite e gradite) di “Kashmir” e “Piece of My Heart“. Un’artista perfetta per scaldare la folla, carica più che mai per una delle fortunate quattro date del 2019 del gruppo milanese.
Se non avete mai visto, o anche solo ascoltato un brano dei Ministri, vi consiglio caldamente di rimediare ai vostri errori; perché possono essere considerati, a mani bassissime, uno dei migliori gruppi italiani in circolazione. Non solo per i testi crudi e pungenti, impegnati politicamente, che non temono di prendere fieramente una posizione e criticano senza paura tutto il marcio insidiato nel presente, come fanno “Idioti”, “I soldi sono finiti” o “Diritto al tetto”. I Ministri riescono a elevarsi sopra la mediocrità per tutta quell’energia che riescono a sprigionare ai loro concerti, e non mi riferisco al basso corposo di Davide Auteliano (meglio conosciuto come Divi) o a quell’animale da palcoscenico di Federico Dragogna, che è tanto bravo con la chitarra quanto con le parole, o ancora a Michele Esposito, uno dei batteristi più talentuosi che potete trovare in circolazione. Perché l’energia a un concerto dei Ministri non sarebbe la stessa senza la presenza del loro pubblico: una folla di corpi che sudano, che si allargano e poi si scontrano in quelli che sono dei mosh pit assurdi e fuori dal comune. Quella folla che canta, grida, salta, che “cronometra la polvere” (letteralmente), per poi commuoversi e accogliere a braccia aperte Divi, che fa stage diving durante “Il bel canto”, diventata oramai un rito ai loro concerti.
Un concerto dei Ministri è “un viaggio” emotivo sensazionale, che vi lascerà con un cuore e un corpo distrutti. Fidatevi.
La scaletta:
Mammut
Cronometrare la polvere
Comunque
Idioti
I soldi sono finiti
Sabotaggi
Stare dove sono
Usami
Se si prendono te
Due dita nel cuore
Un viaggio
Una palude
Il bel canto (acustica)
Fidatevi
Bevo
Diritto al tetto
Abituarsi alla fine
Gallery a cura di Gabriella Marku e Alessia Antonelli.
Alteria
I Ministri: