Scialla Semper, esordio in studio di Massimo Pericolo, è uno dei migliori album del 2019, e una ventata fresca per l’hip hop italiano.
Esce con pochissimo preavviso il disco d’esordio dell’artista varesotto Alessandro Vanetti in arte Massimo Pericolo, che in poche settimane ha scombussolato l’intera scena rap con Scialla Semper.
L’album è composto da otto tracce e per quanto breve affronta un percorso durato quattro anni: tra domiciliari, droghe e sbatti vari il rapper si ribalta completamente mostrando le luci e le ombre della provincia italiana.
Non si può non parlare di 7 miliardi, traccia di apertura dell’album, in cui il rapper assume un profilo violento, antisociale, ai limiti dell’anarchico. La base, prodotta da Nic Sarno e da Crookers, insieme al testo danno vita ad una visione cruda, disillusa della loro realtà senza nessun filtro. Le barre cariche d’odio e droga si alternano durante tutto il pezzo senza lasciar scampo a niente e nessuno. Ad un primo ascolto si rischia di banalizzarlo etichettando il cantante come un poco di buono aggressivo ma con la frase finale
“Voglio solo una vita decente” l’artista demolisce la figura criminale costruita nel brano per mostrarci il vero Massimo Pericolo, un ragazzo di provincia emotivo, pieno di problemi che sa divertirsi senza troppe pretese.
Le incertezze del rapper emergono già a partire dal secondo brano Ansia, primo dei due featuring, dove affronta in maniera molto consapevole ansie, paranoie e paure, senza trovare giustificazioni per quello che fa o ha fatto. Sempre in toni disingannati ( “Sì lo so fra’ tutto passa ma l’attesa è una merda” ), ci fa capire cause e rimedi più o meno convenzionali contro una vita degna di essere chiamata tale ma sempre piena di
problemi, amori destinati a finire e amicizie finte.
Tutto queste esperienze negative hanno reso l’artista pienamente cosciente di come va il mondo, di chi e cosa vale davvero ma questo lo porta da un lato alla depressione, come ha recentemente confermato in un’intervista, e dall’altro ad una lotta continua per una rivalsa che però è sia personale che effettiva.
La seconda strofa vede un violentissimo Ugo Borghetti della Lovegang sputare rancore e bestemmie contro chiunque: anche lui conscio di quello che dice, senza maschere o nascondere scomode verità ci fa fare un giro della sua mente che lui stesso ammette essere violenta, contorta, disastrata ma che riesce a gestire grazie all’abuso di alcol e farmaci. Anche lui riesce a far trasparire la sua umanità affrontato in maniera diretta e sincera i suoi problemi.
Il terzo brano, Cocco, è sicuramente il più particolare e fonde quelli che sembrano due ritornelli apparentemente slegati messi in loop su una base che potrebbe partire da un momento all’altro ma che lo fa solo una volta finito il testo. Questa sorta di lamento non ha bisogno di aggiunte perché, per quanto ripetitivo, è chiarissimo e riesce a darci benissimo una sensazione di malinconia, di tristezza ma anche a far capire la stanchezza di chi non ha più la forza di cercare di spiegarsi a chi non vuole ascoltare. Con questo brano l’artista ci dimostra di essere capace di dar vita ad un discorso coerente e complesso a livello musicale che va oltre il rap rompendo qualsiasi tipo di etichetta si provi a affibbiargli.
Sabbie d’oro continua questo mood malinconico e affronta in modo molto più ampio ma conciso molti dei temi trattati in precedenza. Il ritornello, cantato da Generic Animal, è la sintesi di quello Massimo Pericolo vuole dalla vita: non solo soldi e troie che sono chiaramente una provocazione quanto uno stile di vita tranquillo, lontano dalla frenesia e dall’apatia delle grandi città e da quelle dinamiche sociali sempre più intricate e meno sincere. Anche in questo brano l’ascoltatore riesce a provare tutto quello che prova il
rapper pur non avendo vissuto quelle esperienze forti che lo hanno segnato. L’ultima affermazione del ritornello “Meglio avere la mia vita che la tua tv” riassume benissimo dei valori più ampi di quelli di molta gente. Anche il video è degno di nota perché, oltre all’ottimo montaggio, completa la canzone mostrandoci la vera indole di questi ragazzi di provincia che nonostante i passamontagna e le armi si stanno solo divertendo a far finta di spararsi.
Scialla Semper è il brano che dà il titolo al disco ma non allo stesso tempo non quello che lo riassume: la base ritmata ma triste si unisce ad un testo molto significativo e che funziona proprio perché parla dell’esperienza reale di Alessandro.
Il titolo prende il nome dall’operazione che ha portato il rapper all’arresto per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e vuole restituire dignità ai carcerati ricordando a tutti che spesso sono le necessità a spingere le persone a fare quello che fanno. Il brano merita attenzioni perché ribalta i ruoli di guardia e ladri, ricordandoci che anche poliziotti, carabinieri, garanti di protezione, attuano comportamenti criminali spesso coperti o sminuiti dai media e che lo fanno in maniera molto più consapevole di gente che invece
non riesce a tirare avanti. L’ascoltatore deve quindi sentire quel disagio e quello sconforto in modo che si renda conto che il carcere, “la cattività”, hanno troppo spesso l’effetto contrario a quello voluto trasformando ragazzini e non in criminali incalliti.
L’album continua con Soldati in cui usa questa figura per ricordare a quelli come lui che la vita, in un certo senso, ci rende combattenti per via dei torti subiti, dei problemi che affrontiamo quotidianamente. Un pezzo rap a tutto tondo anche per le tematiche che vedono l’autoaffermazione come unico mezzo per viver al di fuori di una società ipocrita e opprimente e la voglia di rivalsa di un ragazzo di provincia che non
ha paura di affrontare a viso aperto un mondo di squali.
Le ultime due tracce vertono sull’amore e l’amicizia e soprattutto la prima ridà leggerezza ad un personaggio che fino ad ora aveva mostrato solo il suo lato arrabbiato, diffidente e problematico. Ramen girl è sicuramente la più giocosa del disco e prende sesso e amore per dare vita ad un romanticismo particolare, senza pretese, un po’ superficiale un po’ no, condito di malinconia e intervallato da barre slegate su soldi, droga e carabinieri.
Nell’ultimo brano, Amici, il rapper ci fa capire di tenere più alle amicizie che alle relazioni, troppo spesso deludenti e poco sincere. Per questo Massimo Pericolo decide di dedicare l’album, ai suoi più cari amici che sono sempre riusciti, anche nei momenti peggiori, a distrarlo con una stronzata o un bicchiere in più.
L’amicizia che ne traspare è genuina e spontanea ma soprattutto non viene data per scontata (“Con la sensazione di essere un peso”). Tutto questo porta ad un rapporto sincero non filtrato dai social e quindi più costruttivo e di supporto. La serenità guadagnata che denota il pezzo fa capire la maturità che unisce queste 8 tracce che si rivelano
uno dei progetti più interessanti del momento.
Per concludere l’album è promettente sia a livello di produzioni professionali che sono costruite molto bene intorno al testo sia per i temi trattati solo a prima vista in modo superficiale ma che nascondono un
profilo molto interessante.
Questo ci fa sperare in un Massimo Pericolo che non ha bisogno del suo passato criminale per attirare un’attenzione che merita come persona e col tempo sicuramente come artista completo.
Scialla Semper è il primo album di Massimo Pericolo, disponibile su tutti i maggiori servizi di streaming.
– articolo di Stefano Pinto