Cover minimale e tracce per tutti i gusti, con Playlist Salmo ha capito come funziona il mercato della musica nel 2018.
Quando Salmo ha annunciato il suo album appena uscito, molti si sono chiesti il perché del nome. Playlist. Un nome così generico. Per quale motivo un artista del genere, così complesso nei temi e nei suoni sembra quasi regredire, tornare indietro a qualcosa di embrionale?
Il 9 novembre 2018 tutto è diventato più chiaro. L’ultimo album di Salmo dimostra il genio dell’artista sardo, e di come questi sappia leggere il pubblico intorno a sé.
Il nome Playlist è probabilmente quello più azzeccato possibile. Dentro le 13 tracce dell’album infatti Lebon affronta tutti i suoni e i temi della musica mainstream, accompagnato da featuring di altissimo livello quali Fabri Fibra e Sfera Ebbasta, a dimostrazione di come il valore dell’artista di Cini ormai sia quasi dirompente.
Appunto 13 tracce, una per tutti i gusti, senza un necessario filo conduttore che lega i pezzi l’uno all’altro e permettendo a chiunque ascolti il progetto nella sua interezza di scegliere un brano che più gli aggrada per musicalità e suoni. E’ la comprensione totale della musica di consumo, senza che ciò diventi qualcosa di necessariamente brutto.
Salmo non costruisce un album per i soldi, ma per permettere davvero a tutti di dare una possibilità alla sua musica, almeno a quella recente.
Dalla critica feroce di 90MIN, si passa per il romanticismo di IL CIELO NELLA STANZA, alla strafottenza di PERDONAMI. Salmo indossa e interpreta tutte le maschere della musica più recente, e le basi lo dimostrano: la già citata 90MIN ha un beat diviso a metà, con una prima parte dai suoni quasi rock seguita da una porzione raggaetoneggiante. Il beat pieno di 808s di DISPOVERY CHANNEL invece va incontro a chi magari ama un suono alla Ronny J, e così via per tutti gli altri brani. In parole povere: ce n’è per tutti i gusti.
I brani di punta rimangono probabilmente gli estratti usciti in precedenza, ma semplicemente perché usciti prima rispetto all’album. Non esiste un metro assoluto per selezionare un brano migliore dell’altro.
Se si contano poi l’annuncio su Pornhub e la pubblicità gratuita datagli da parte del ministro degli interni, Playlist ha aumentato ancora di più l’influenza e dimostrato la versatilità di Salmo.
L’album è una stanza in cui c’è davvero spazio per tutti, e se prima in molti ascoltavano l’artista da Olbia, probabilmente adesso lo ascolterà davvero chiunque.
Playlist è già disponibile su tutte le piattaforme streaming online.