L’ultimo mini-progetto dimostra che G.Bit non è più solo l’amico di Samuel Heron, ma un vero artista.
Tadan, ultimo lavoro di appena 4 tracce di G.Bit, sebbene sia passato in sordina senza troppe pubblicità o clamori spinge nella propria semplicità la cultura hip-hop italiana un passo più in là.
4 tracce, appunto, dove G. bit non è mai solo, anzi. Le tracce sono solo remix di pezzi di artisti emergenti, dell’area rap o meno. Questa cosa è fondamentale, perché porta finalmente in Italia una delle migliori usanze della cultura hip-hop americana: ovvero quella dei big che decidono di scendere dal piedistallo e dare una fetta della loro torta a chi reputano possa meritarla.
Gli artisti a cui G.Bit fa l’assist sono quattro chiaramente, e sono Mike Lennon, giovane artista italo-taiwanese, Disme, membro di Drilliguria già nel giro di WildBandana, e infine Fiks e I miei migliori complimenti.
I brani sono tutti molto belli, e servono, oltre che a far salire sul carro dei vincitori artisti magari meno noti ai più, a mostrare il range di G.Bit stesso, che inizia a togliersi l’etichetta di rapper senza contenuti, mostrando in pochi brani una profondità e uno spessore inaspettati, e che lasciano col sorriso in bocca.
Se infatti iniziamo con Konichiwa, dove l’artista spezino si mostra nella sua forma classica, già in Farò una vacanza inizia ad essere più riflessivo, per poi diventare quasi cattivo insieme a Fiks e infine chiudere romanticamente indie con I miei migliori complimenti.
G.Bit in appena 12 minuti si toglie tutte le etichette che lui stesso aveva creato di sé fin’ora, per dimostrare di essere un vero artista.
Tadan è disponibili su tutti i servizi di streaming.