Grazie a The Goodness Factory, siamo riusciti a fare qualche domanda ad uno dei cantautori italiani più importanti degli ultimi anni. Andrea Laszlo De Simone, che per stile e sonorità ricorda gli anni ’80, insieme alla sua band sta portanto il suo ultimo disco Uomo Donna in giro per l’ Italia. Qui di seguito la nostra chiacchierata:
- Uomo Donna, il tuo primo disco con 42 Records, è reputato da molti un capolavoro della musica italiana. Quali sono i fattori e le esperienze che ti hanno portato a scrivere questo disco?
Addirittura? Beh mi fa piacere.. Io invece lo reputo, con affetto, un disco sincero, non volgare, ma comunque piuttosto mediocre.. Tenero a modo suo diciamo. Ho cercato di fare del mio meglio, ma è chiaro che io abbia ancora molto da imparare. Ad ogni modo è un disco che nasce da lontano. Non saprei parlare di circostanze specifiche perché sono canzoni scritte nell’arco degli ultimi 6 anni, selezionate fra un mucchio davvero cospicuo di registrazioni. Quello che posso dire però è che è sicuramente figlio dell’esigenza egoista che ho di passare gran parte del mio tempo da solo a registrare.
- Com’è cambiata la tua vita e il tuo approccio con la musica dopo la firma con 42 Records?
Mah, sicuramente non mi sono mai sentito così esposto, ma non è cambiato niente nel mio rapporto con la musica grazie al cielo. Per me la cosa più preziosa rimane fare le canzoni a casa mia. A quello non potrei mai rinunciare. La firma è stata una diretta conseguenza della sensazione che avrei collaborato con una realtà musicale attenta a non fare pressioni di alcun genere. In sostanza ho avuto la fortuna di incontrare delle ottime persone.
- Un disco pieno di Interlude, come mai?
Prima di tutto per il bisogno personale di sentire ogni canzone emergere da un contesto sonoro in grado di fornire una chiave di lettura. Il contesto è fondamentale. La stessa frase pronunciata in contesti diversi assume altri significati. Poi, in secondo luogo, volevo cercare di creare un percorso emotivo che fosse senza soluzione di continuità, così com’è per ogni altra cosa della vita.
- Il tuo brano che preferisco è Solo un uomo e, esplorando su internet, ho scoperto che ci sono varie versioni. Questo, come tutti i brani del disco, non è un brano “generazionale” e non si può ascoltare senza fermarsi a riflettere più e più volte su quello che ci racconti. L’ascoltatore si immedesima e si rispecchia in ciò che dici, era quello che volevi?
Questo è l’unico brano del disco di cui non sono l’unico autore. Il testo di questa canzone e scritto a metà con Anthony Sasso, bisognerebbe fare questa domanda a tutti e due. Qualche anno fa scrissi una canzone e la registrai, poi non riuscivo ad essere contento del testo e allora chiesi ad Anthony di poter usare le parole di una canzone che aveva scritto poco tempo prima che si intitolava appunto “Solo un uomo”. Avevo la sensazione che potesse essere perfetto per quelle note. Dopo un po’ di tempo però ho deciso di approfondire ancora scrivendo quella che ora è l’altra metà delle parole.
Comunque per rispondere alla tua domanda: non pensavo affatto che poi in futuro ci sarebbe stato un “ascoltatore», per cui no.. Come sempre è qualcosa che ho fatto per me e credo che anche Anthony l’abbia fatto per sé.
- In Meglio urli e dichiari il tuo amore ed ogni persona innamorata, ascoltando un testo tanto semplice quanto efficace, accompagnato da una produzione azzeccatissima, non può fare altro se non emozionarsi. In macchina con la mia ragazza lo cantiamo a squarciagola. La mia domanda è: come ti è venuta fuori una canzone del genere?
Non lo so…ma me ne vergognavo moltissimo. Ora devo dire che non mi vergogno più….è una canzone stupidina…ma molto sentita.
- I tuoi live sono sempre in compagnia di molti musicisti, naturalmente ci sono dei pro come la possibilità di sperimentare dal vivo cose nuove. Ci sono anche dei contro?
Ti rispondo solo che io senza di loro a suonare non ci vado. Sono i miei migliori amici.
- Qual è il riscontro più bello che hai avuto di Uomo Donna?
Non so. E’ stato tutto molto inaspettato, compreso il fatto di prendere la decisione di pubblicare questo disco. Ero spaventatissimo. Ho sempre fatto il batterista e non avevo alcuna intenzione di pubblicare un album da “cantante”, per giunta con un figlio a casa e un altro progetto musicale già avviato (gli Anthony Laszlo). Per cui in realtà forse la cosa più bella è stata scoprire che non c’era niente di cui aver paura, sopratutto affrontando tutto questo con gli amici più cari. Parlando invece di “riscontro» vero e proprio…non saprei…il riscontro più bello è stato tutto quello che ne è derivato.
- Ultima domanda: esiste una domanda che non ti hanno mai fatto prima alla quale avresti voluto rispondere? O se puoi dirci qualcosa che non hai mai rivelato in nessun altra intervista
Ehm… ad essere sincero, ma proprio proprio sincero.. non sopporto tanto le interviste (ahahahaha). Mi mettono molto in imbarazzo. Quindi ti ringrazio per questa opportunità di avere una domanda in meno a cui rispondere, la colgo al volo.
Grazie di tutto Michelangelo.