Report di Davide Stufano
I gentiluomini scandinavi in completo bianco e nero sono tornati, e hanno deciso di farlo in grande stile: un’unica data italiana immersa nella favolosa location del parco del Castello Visconteo di Legnano, durante una delle 10 serate in occasione del Rugby Sound Festival 2018.
Una cornice perfetta per l’accoppiata rock della serata, che vede i milanesi MINISTRI (Davide Autelitano, Federico Dragogna, Michele Esposito) suonare per il “Fidatevi Tour”, in apertura alla band svedese di Fagersta, capitanata da quel matto burattinaio di Pelle Almqvist.
I The Hives sono stati l’ultima volta nel nostro paese nel 2016 durante il Rock Im Ring di Collalbo, in provincia di Bolzano, e all’Alcatraz di Milano nel 2012, anno del tour europeo della loro ultima fatica Lex Hives, uscito per l’etichetta Disques Hives del gruppo.
Lo show spumeggiante della band, accompagnata come sempre dai fidati ninja che si occupano del soundcheck, inizia con una carrellata di perle storiche che ha portato Pelle Almqvist e compagni sulla cresta dell’onda musicale planetaria: Main Offender ,Outsmarted ,Walk, idiot, walk, Hate to say I told you so, Two Timing Touch and Broken Bones e Die, Alright!, fino ad arrivare a Tick Tick Boom, il brano estratto da The Black And White Album che si è trasformato immediatamente in una hit mondiale, raggiungendo nel 2007 la top 40 negli Stati Uniti e diventando colonna sonora di vari film e video-games.
Nostante le voci di un ritorno discografico, i The Hives, che presentano un cambio per Mattias Bernwall (Dr. Matt Destruction) nella solita formazione, che per problemi di salute lascia il posto a Johan Gustafsson (Dr. Johan Destructafsson), in realtà non hanno ancora annunciato l’uscita di un nuovo album. Tra le hit storiche in scaletta però, c’è posto anche per due inediti; gli svedesi ci deliziano infatti con due nuove chicche: Paint a Picture e Stick Up, pezzi ricchi di tutte le possibili sfumature del punk e del garage, mischiate a sonorità per nulla convenzionali che ricordano melodie vicine a Wolfmother, The Fratellis, Jet e Blood Red Shoes.
Concerto che vale tutta la carica graffiante, carismatica, e l’esuberanza impareggiabile della band in attività da più di vent’anni, (fin dal 1997, anno di uscita di Barely Legal), che vanta collaborazioni con artisti del calibro di Cindy Lauper, Pharell Williams e Jack White.
Gruppo che non si merita un pubblico fiacco come quello del 6 luglio, che sembra non gradire (o meglio non capire) ogni tentativo di sketch e di battuta sul palco provato in inglese del frontman della band, (che nonostante abbia cercato di caricare e aggradare il pubblico del bel paese), facendo la solita figura da “italiano medio” e meritandosi un voto pessimo, anche per i vari furti tra la gente durante la serata.
A cavallo tra la disperazione e l’incredulità scende a stringere le mani ai fan delle file centrali, per poi congedarsi tristemente prima di suonare gli ultimi pezzi con una frase che ha il peso di un macigno:
“You won again, Italy”.
..ma anche con un “Arrivederci Italia”, “Grazie mille, mille grazie”.
Fotografie a cura di Marco Battezzati