Continua la ricerca dei nuovi piccoli rapper che potrebbero esplodere nei prossimi mesi.
- Lil Aaron: Avete presente i Finley, quelli di Diventerai una star? Se la risposta è affermativa, e magari vi piacevano pure, allora Lil Aaron è l’uomo che fa per voi. Unendo il rap alle sonorità del rock alternativo/punk, crea un mix nuovo e fresco, che riporta subito alla mente quei suoni dei primi anni 2000. Rapper dall’Indiana trapiantato a Los Angeles, ha all’attivo due progetti, GLOING PAIN$ e ROCK$TAR FAMOU$, di cui l’ultimo uscito proprio di recente nel quale spicca la collaborazione di Kiiara.
- Lil Gnar: Lil Gnar, come altri artisti di questa rubrica, è già famoso. Però non a livello musicale, quanto nell’ambito dello streetwear grazie al suo brand Gnarcotic, vero culto nel mondo dello skateboarding. Ha deciso quindi di lanciarsi nel rap, con ottimi risultati nonostante sia appena agli esordi. Il suo progetto in coppia con Germ, Big Bad Gnar Shit, è una gran bella miniera di diamanti nascosti tutta da scoprire. Lil Gnar e Germ uniscono il sound tipico di Atlanta a quello della Florida di Ronny J e Smokepurrp. Un duo tutto da seguire, fatto apposta per caricarsi nel preserata.
https://soundcloud.com/gnarcoticcaleb/ride-wit-da-fye-ft-germ
- Lil Boom: Lil Boom fa parte di quella generazione di meme rapper i cui maggiori rappresentanti sono Yung Gravy e Ugly God. Lil Boom non si definisce nemmeno un rapper, ma come riporta la sua bio di Instagram, lui è una «rising KPop star«. I testi del rapper da Talahasse, Florida, sono assolutamente ridicoli, e il suo pezzo più famoso infatti si chiama Milf Next Door (non cercatelo su Google, perlomeno non quando siete in pubblico), che lascia poco spazio alla fantasia e parla degli istinti nel basso ventre che travolgono il nostro eroe quando vede la bella vicina di mezza età.
- Lil House Phone: Anche Lil House Phone è nel giro da relativamente poco, ma ciò non gli ha impedito di farsi strada nella fitta foresta del Soundcloud Rap. Il suo pezzo di punta si chiama Tokyo Goons, e utilizza come base la sigla del popolarissimo anime Tokyo Ghoul, creando davvero un banger di livello. Se le rime di Lil House Phone non sono profonde, compensa con un timbro vocale subito riconoscibile, quasi fumoso, a cui unisce delle produzioni di alto livello. Ha all’attivo un album, Voicemails, disponibile su tutte le piattaforme di streaming.