Lil Pump, Lil Wayne, Lil Peep, Lil Uzi Vert. Negli ultimi anni i rapper «piccoli» sembrano spuntare sugli alberi, e se ne contano almeno 8000 su Spotify. Ma chi potrebbe essere il prossimo a fare il botto?
- Lil Candy Paint: Da Chicago via Atlanta, Lil Candy Paint è un rapper nuovissimo sulla scena. La sua prima traccia su Soundcloud risale ad appena un anno fa. Comunque sta iniziando a farsi un nome, quantomeno nell’underground. Il suo stile unisce i suoni della nuova Atlanta di Lil Yatchy al drill made-in-Chicago di Chief Keef. Per ora i temi trattati non lo distinguono dalla massa, ma potrebbe evolversi in qualcosa di interessante. Il suo primo progetto REVENGE ON MY ENEMIES è disponibile su Spotify.
https://soundcloud.com/worldwidemusicmedia/lilcandypaint-bussin
- Lil Skies: Skies non è un esordiente. Il rapper da Philadelphia ha accumulato numeri enormi nel giro di pochissimo tempo. Il suo primo album, Life of a Dark Rose, è un buona lavoro. Sta girando l’America in tour. La cosa straordinaria però è che lui non è un rapper eccezionale. Non ha la demenzialità di rottura di Lil Pump, non ha riportato in auge l’emo rap come Lil Peep. E’ il rapper standard dell’ultimo periodo: tatuaggi in faccia, ottime produzioni, ritornelli che rimangono in testa, poco altro. Nel giro di qualche tempo capiremo se è solo una bolla di sapone o un artista solido.
- Lil Larceni: Lil Larceni è un rapper che non esiste. In che senso? Nel senso che nell’era dei social, la sua presenza sulla rete è praticamente nulla. Non ha mai rilasciato interviste. Sui vari social non pubblica quasi nulla, se non a sprazzi e con poche descrizioni. Nonostante questo (ma è davvero uno svantaggio?), il suo profilo Souncloud ha ammassato diversi milioni di stream, grazie a hit dove raschia il microfono con la sua voce rauca. Noi quindi saliamo sul carro e vediamo come va a finire.
https://soundcloud.com/lillarceni/wet
- Lil Yung Pharaoh: Dulcis in fundo, uno dei «figli» di Lil Peep. Dopo che il compianto rapper ha aperto le porte all’emo rap, molti hanno provato a imitarlo. Uno dei pochi che sembra esserci riuscito è Lil Yung Pharaoh. L’influenza di Peep è fortissima: droga e amori falliti sono onnipresenti. I beat minimalisti, uniti ad un flow leggero e una minore pesantezza nell’affrontare questi temi, rendono Pharaoh un rapper che può dire la sua. Non più l’ennesima copia.