Quando parliamo di A$AP MOB, i nomi che saltano subito alla mente sono quelli di Rocky e Ferg. Insieme a loro, però, ci sono anche altri elementi di grande talento che magari sono passati finora sottotraccia. Tra questi c’è A$AP ANT.
Il 18 maggio 2018 è uscito, con pochissimo clamore e ancora meno pubblicità, il primo vero progetto di A$AP ANT, membro della leggendaria A$AP Mob di Rocky. Gli ultimi due anni sono stati importanti per la crew di Harlem, specialmente per presentare al pubblico occasionale quegli elementi del Mob che non fossero Ferg o Rocky stesso. L’anno scorso A$AP Twelvyy ha esordito alla grande con 12, descrivendo una New York cruda e reale. Quest’anno tocca ad ANT.
Lil Black Jean Jacket è un progetto semplice e leggero. Composto di 13 brani, dura appena 25 minuti. ANT mostra un lato nuovo della trap, quasi a definirla lo-fi trap. La produzione (spaziale) mette in campo delle basi quasi fumose, ma davvero fantastiche, che si sposano alla perfezione col flow di ANT, che invece è secco e diretto. Si crea perciò un contrasto di suoni niente male che accompagna l’ascoltatore nei temi classici della trap: droghe, donne, soldi. Niente di complesso, il valore reale del progetto lo dà chi rappa, mostrando davvero quando sia capace nonostante negli anni sia passato davvero sottotraccia, forse nascosto dai riflettori troppo forti dei suoi colleghi. LBJJ è un quindi un ottimo album per uscire dall’ombra. Punta di diamante è Diamond Dust REMIX accompagnato da Hoodrich Pablo Juan.
Così, mentre aspettiamo l’uscita di Testing di A$AP Rocky, ci godiamo ANT con la consapevolezza che il Mob di New York è molto probabilmente la crew più forte d’America.