Noyz è più vivo che mai e lo dimostra nel suo ultimo progetto, Enemy. Doppia N è ancora il nemico, quello partito dalla strada, che nonostante il riscatto è ancora visto come quello cattivo.
Questo album serviva (nel caso ce ne fosse bisogno) a confermare il suo status da leggenda. Lo fa però in maniera differente da Guè Pequeno. Mentre il membro dei Dogo dice che “del rap non sa che farsene”, per immergersi a pieni polmoni nel terreno fertile della trap, Noyz non scende a compromessi. Se la scena ha deciso di deviare dal rap classico, crudo di qualche anno fa, lui è rimasto fermo sulla sua strada. L’album è un capolavoro di rap puro, nei suoni e nelle tematiche. L’MC romano, come dichiarato da The Night Skinny per Rolling Stones, “è una macchina di precisione” e lo dimostra nel suo lavoro. Sebbene sia sempre stato considerato come uno dei più punk della scena rap italiana per violenza dei temi e immagini usate, il flow è secco, non lascia spazi a ripensamenti o al caos fuori controllo che è appunto il punk. I temi sono classici, la metrica è quella. Non c’è alcuno stravolgimento artistico. Ma questa è la differenza tra i rapper stagionali e i mogul della musica: controllano il gioco e sanno quello che vuole il pubblico, ma soprattutto quello che vogliono loro. E così i classici temi del rimanere sé stessi, della cultura del “grind”, delle leggi di strada sono fortissimi e nonostante tutto freschi, mentre lui sfreccia su queste strade che conosce a menadito. Ed proprio questa conoscenza gli permette di sorprendere chi ascolta.
L’album è molto importante anche per cogliere lo stato di salute della nuova scena hip-hop italiana. All’interno ci sono diverse collaborazioni, ma solo una appartiene a esponenti della vecchia scuola, probabilmente più affine a Narcos. Luchè, infatti, fa la sua comparsa appena entrati nell’album in Casa mia, insieme a un suo giovanissimo conterraneo: Capo Plaza. La presenza di Plaza, appena ventenne, insieme ai vari Rkomi, Carl Brave e Franco126, dimostra come l’ultima ondata di questo movimento sia stata così forte da impedire persino a qualcuno come Noyz Narcos di ignorarli, dall’alto della sua posizione e status.
In conclusione, Enemy di Noyz Narcos è un capolavoro dell’hip-hop italiano, dove vecchia e nuova scuola si mescolano sapientemente e rimettono sul piatto quella cattiveria che nel rap è rimasta sopita da un po’. Narcos ha poi dichiarato che questo potrebbe essere il suo ultimo disco. Nel caso fosse vero, lascerebbe il rap game all’ennesimo apice della sua carriera.
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