Il rapper irlandese Rejje Snow arriva al Circolo Magnolia per presentare il suo album di debutto Dear Annie, nella prima delle due date italiane del tour. L’album è stato scritto tra Los Angeles, Londra e Parigi: Rejjie è una sorta di vagabondo della musica e questo ecclettismo si riflette nel suo lavoro.
Rejjie Snow, all’anagrafe Alexander Anyaegbunam, ha 25 anni ma ha catturato l’attenzione nientepopodimeno che di Madonna, che l’ha voluto ad aprire i suoi spettacoli in tour. A cascata sono arrivate importanti collaborazioni: in Dear Annie il rapper vanta infatti produzioni di Rahki (produttore di Kendrick Lamar) e Kaytranada.
Al Magnolia, i pezzi di riscaldamento sono Hello e Rainbows, gli stessi che aprono anche l’album. L’atmosfera è da subito calda, anche grazie alla richiesta (che verrà ripetuta fino alla fine) di Rejjie: «make some noise».
Pink Lemonade e Room 27, sempre tratte dal nuovo disco, vengono eseguite in modo impeccabile dal rapper e il pubblico gradisce. La vera esplosione è però su Egyptian Luvr, il primo singolo estratto dall’album: è un risultato non da poco per un rapper venticinquenne riuscire a cantare «I want you to stay forever» risultando credibile. Ma è proprio questo che rende Rejjie diverso da tutti gli altri, la presenza di un lato sentimentale quasi malinconico che emerge in alcuni pezzi rendendo la sua produzione molto varia.
Dall’esecuzione di D.R.U.G.S. in avanti il ritmo del concerto cambia: il pubblico è in fiamme e, nonostante l’inglese un po’ ostico del rapper, canta con lui, ballando e saltando. L’atmosfera è ora da concerto rap vero e proprio, con Rejjie che canta versi come «I say, I like FIFA, and I like sex» in LMFAO.
Non mancano in set-list i pezzi più cattivi e crudi degli inizi, con cui Rejjie si è fatto conoscere: Loveleen, All around the world, Olga e in chiusura 1992, che viene cantata come una sorta di ninnananna, a mo’ di saluto.
Nonostante il calore del suo pubblico Rejjie Snow interagisce ancora poco, non è personaggio. La sua voce è avvolgente e Rejjie canta benissimo, ma lo show si limita a questo. Al ragazzo manca qualcosa, non ha ancora ben definito la sua identità. Certo è che se la trovasse, forse avremmo la nuova stella del rap. Le aspettative sono alte e le sue prossime mosse sono da seguire con molta attenzione.