Ritorna sulle pagine di Recovery Magazine la band palermitana Indie-Pop del momento: I Giocattoli. La band è composta da Davide Casciolo (batteria & digital percussion pad), Duilio Scalici (voce, paroliere, basso), Chiara Di Trapani (voce, cori, synth) e Ernst Mormile (chitarra elettrica/acustica) ed è fresca della pubblicazione del loro ultimo videoclip Bill Murray, del singolo che anticipa l’album di debutto Machepretendi, in uscita questa primavera per Giungla Dischi.
Dato che sicuramente avrete già letto di loro tra queste pagine, direi che non c’è bisogno di ulteriori presentazioni.
I Giocattoli: come mai la scelta di questo nome?
Solitamente lo scopo dei giocattoli è “educare divertendo”. I nostri testi sono spesso riflessivi e le nostre musiche dinamiche. Ci piaceva il contrasto e l’idea di poter prima o poi suscitare qualcosa in chi ci ascolta.
Oltre ad essere musicisti siete anche appassionasti di video-making e questo vi ha avvantaggiato non poco, infatti le visualizzazioni dei vostri videoclip parlano da sole. Credete che il video-making e la musica siano due forme d’arte che oggigiorno debbano andare necessariamente di pari passo?
Necessariamente no. Ma sicuramente se “navighi” in entrambi i campi sei più avvantaggiato, sia per un discorso artistico che “economico”. Oltretutto questo aspetto ci ha aiutato parecchio, infatti abbiamo iniziato con video musicali su YouTube e grazie a questi siamo andati avanti.
Il vostro ultimo singolo è Bill Murray, proprio come il celebre attore che tanto ci piace. Come mai fate riferimento proprio a lui?
Bill Murray è nell’immaginario e nei ricordi di moltissimi di noi. La citazione viene soprattutto dal film Ghostbusters e nel testo infatti risulta come un vero e proprio eroe surreale o una risposta/chiave alla fuga della routine: “Giochiamo a fare i fantasmi che arriva Bill Murray e ci porta via, in un’altra fantasia, in un’altra routine.”
Il vostro primo album si avvale della produzione artistica di Carota (de Lo Stato Sociale) e di Hyppo (dei Keaton). Cosa ci potete dire su di loro?
Abbiamo vissuto un’esperienza fantastica assieme a loro. Misurarsi con gente che con la musica ci vive a stretto contatto è stato veramente formativo e interessante. Siamo cresciuti molto grazie a loro sia a livello artistico che tecnico.
Ragazzi, grazie per essere tornati su queste pagine. Vorrei chiudere con un’ultima domanda: Machepretendi, il vostro primo lavoro, è in uscita in primavera. Che aspettative avete a riguardo?
In realtà nessuna… anche per questo il titolo dell’album, Machepretendi? Sicuramente ci sarà chi ci odierà e chi ci amerà. Noi per il momento siamo proprio quelli che ascolterete nell’album senza alcuna pretesa. Prendere o lasciare.
Grazie a voi sempre per la disponibilità, un abbraccio e buon tutto!