siamo stati alla prima delle due serate del FRAC, festival calabrese, dove l’incredibile scenario del Castello Normanno Svevo di Vibo Valentia ha ospitato artisti e musicisti internazionali e nazionali.
Il FRAC nasce in parallelo al già avviato progetto di ricerca denominato CRAC (centro di ricerca per le arti contemporanee) attivo sin dal 2015. Il festival è con quest’anno arrivato alla sua terza edizione.
Durante la prima giornata, a partire dalle 18 le mura del castello hanno ospitato le mostre fotografiche, video e installazioni artistiche di artisti come: Mattia Casalegno, Andreco, Carmela Cosco, Francesca De Fazio, Alessandro Donato, Raffaele Fiorella, Marco G. Ferrari, Salvatore Insana, Denise Melfi, Giuseppe Negro, Fabio Nicotera, Tommaso Palaia, Maria Pia Picozza, Carlo Michele Schirinzi, Antonio Tolomeo, Zeroottouno.
A partire dalle 21 invece, l’atmosfera si inizia a colorare ancora di più grazie a live set e dj set di DifferentGrooves crew, Dibeat crew, Fjelds, Black Flowers Cafè, Instmo e gli incredibili Holiday Inn. Quest’ultimi in particolare hanno colpito il pubblico del FRAC con il loro sound magnetico e trasportante. Un finale perfetto, perché ci si sposta su dove la grande festa ha inizio.
https://holidayinn.bandcamp.com/releases
Larry Gus apre le danze sul big stage, letteralmente! Anche se ritroviamo il producer greco seduto su di una sedia da studio, di quelle con le rotelle, con un piede molto fasciato perché a quanto pare si è recentemente rotto il tarso e il cuboide. Non lasciatevi illudere però, non riesce a stare fermo. Quando non sta smanettando tra i suoi controller, i Korg e le percussioni o cantando, lui salta su un piede o si spinge da una parte all’altra sulle sue stampelle. Il suo set è una continua sorpresa, energia e intrattenimento puro. I brani come “A Set of Replies”, “The Night Patrols” e “NP-Complete” tratti dall’album “I Need New Eyes” sono momenti di apice del suo live che quando arriva al termine passa il testimone all’inglese Andy Stott. Tra suoni grime, batterie pulitissime e bassi profondi, nel buio del castello il sound del dj di Manchester si espande e il pubblico ne resta catturato. La musica diventa veramente un viaggio, permettere a tutti di perdersi, andare via e tornare, e come è bello riaprire gli occhi e ritrovarsi in un posto storico come il castello Normanno Svevo immersi nella musica e le persone.
Finiti i big set di Larry Gus e Andy Stott, non è ancora il momento di andare via. Il dj set dura fino alle 6 del mattino e domani è un altro giorno. Un altro giorno al FRAC, però al Castello di Murat.
Sean Cronin
Gallery a Cura di Marco Battezzati