Il 2017 è senza ombra di dubbio l’anno dei ritorni.
A cominciare dai maglioni dolcevita e dalle gonne di jeans a trapezio, anche la scena musicale sembra aver fatto dietrofront per fare spazio ad artisti che non sentivamo ormai da anni. vedi i nostrani dArI o le ormai quasi sepolte TLC.
Grazie a dio i gruppi del passato non sono soltanto i dArI o le TLC.
Mesi fa, infatti, gli inglesi Busted avevano annunciato un tour europeo che si sarebbe concluso a Madrid il 20 Marzo 2017 ed io ho avuto modo di assistere proprio a questa data.
Contro qualsiasi aspettativa, una volta giunto fuori dal locale, mi ritrovo di fronte a una quantità spropositata di persone.
Il perché di cotanto stupore è ovvio:
1) Siamo in Spagna e qui la musica che (purtroppo) la popolazione media ascolta è il reggaeton in spagnolo
2) I Busted erano famosi nel 2003/2004
Una volta all’interno dell’accogliente «Sala But» mi rendo conto che l’intero pubblico era composto di gente come me: adulti incapaci di accettare di essere adulti e che quindi si fingono teenagers.
Per intenderci :
Lo show inizia con i Bombai, una band che è un mix tra Alvaro Soler e altre 100 band spagnole.
Onestamente nulla di che(sarà che ho pagato 28€ per il concerto o che sono 12 anni che aspetto di vedere i Busted, quindi levatevi e basta che non mi frega nulla delle vostre canzoni da spiaggia fatte con l’ukulele).
Finalmente il loro repertorio si conclude e dopo il tradizionale cambio degli strumenti sul palco i tre di Southend-on-Sea si lanciano senza remore in Air Hostess.
Ho di nuovo 14 anni, i brufoli ed i baffi da latte.
Questa sorta di flashback però dura ben poco.
Basta che le luci si alzino un attimino che sul volto di James appaiono quelle che non sono rughe, ma canali perfettamente navigabili.
Lo show continua con brani nuovi e vecchie hit icone del 2000.
Meet you there riesce a far commuovere anche chi (come me) non ha un‘anima e ha sempre vissuto con totale indifferenza la scena della morte della madre di Bambi.
I brani del nuovo album venivano canticchiati da ben pochi, a dimostrazione del fatto che il cd nuovo è piaciuto, ma magari ritenta sarai più fortunato.
What I Go to School For fa scatenare la platea come neanche Buttana la maestra alle feste di classe nel ‘98 e Those Days Are Gone fa credere a molti (ingenui) che il concerto sia finito.
E invece ovviamente no.
I tre ritornano sul palco per altri due brani:
Coming Home, una delle poche del nuovo album che mi piace, e la super celebre Year 3000 che trasuda anni 2000 già dai primi accordi.
Il concerto finisce.
Mi domando se riassisterò mai a un loro concerto o se andrà a finire come l’ultima volta che vidi i My Chemical Romance (spoiler: si sono sciolti dopo tre mesi).
Esco dalla sala felice e soddisfatto perché ho finalmente aggiunto alla mia (non per vantarmi ah) lunga lista di «Concerti per ragazzine tredicenni» una band che nel mondo pop rock ha comunque lasciato il segno.
Tutto ciò amiche da casa penso dia a ognuno di noi un grandissimo insegnamento:
anche se non fai una hit da più di 10 anni non importa. Ci saranno sempre dei nostalgici trentenni smaniosi di riassaporare, seppur per qualche minuto, la propria gioventù ormai andata.
In ogni caso le TLC sono loro e stanno per tornare
FESTA GRANDE PE PE PEPEPPPEEEE