Quando si parla di rap americano, spesso vengono subito in mente rapper neri oppure Eminem. Sta di fatto però, che nel corso degli ultimi anni un sacco di gruppi e di artisti bianchi si sono fatti strada nel genere Hip Hop:Mac Miller, Yelawolf, Logic, Macklemore, Machine Gun Kelly e tanti altri, che non temono minimamente la concorrenza. Tra questi spicca il nome di G-EAZY.
Gerald è nato il 24 maggio del 1989 a Tempe (Arizona). Già da piccolo è costretto ad affrontare delle difficoltà, i genitori si separano quando andava alle elementari e la madre lo portò con sè a vivere in California. Quando Gerald compie 12 anni, sua madre comincia una relazione con una donna. Quest’ultima, Melissa Mills, soffre di psicosi maniaco-depressiva e fa uso di psico-farmaci. Poco tempo dopo infatti, è proprio Gerald a trovare Melissa deceduta per overdose. Gerald trova la forza di raccontare l’accaduto in Everything Will Be Ok ”, presente nel suo ultimo album When It’s Dark Out.
La sua carriera musicale invece ha inizio nella East Bay Area, dove fa da spalla a Lil B e i The Cataracs e pubblica, mentre frequenta il college a New Orleans, diversi mixtape che però non ottengono successo. Nel 2009, è l’EP The Epidemic il trampolino di lancio di G-Eazy, che gli consente di aprire i concerti di Drake, Lil Wayne e Snoop Dogg. Dal 2012 è tutto in discesa: pubblica il suo album Must Be Nice e suscita l’attenzione della RCA Records, che gli fa aprire il tour mondiale di Lil Wayne e 2Chainz per tutto il 2012 e 2013. Il 2014 è l’anno del suo primo studio album ufficiale, These Things Happen, co-prodotto da Christoph Andersson e in cui sono presenti produzioni di Jay Ant, Blackbear, Matthew Barnett, Ginuwine, Kanye West e i Daft Punk. L’album è uscito ufficialmente il 23 giugno nel Regno Unito, dove è stato registrato, ma il primo brano estratto è Been On, pubblicato 9 mesi prima. La traccia che preferisco in These Things Happen è I Mean It, un brano energico e molto coinvolgente. Da qui, smette di aprire concerti ad altri artisti e inizia il suo tour mondiale, ma questo lo porta a chiudere la sua relazione sentimentale con Devon Baldwin.
E ora eccoci all’album che lo ha consacrato, When It’s Dark Out, anticipato dal singolo Me, Myself and I con Bebe Rexha. L’album è uscito il 4 dicembre 2015, è scritto da G-Eazy stesso, Andersson e il producer Southside, con collaborazioni eccellenti come IAMNOBODI, Tory Lanez, Chris Brown, Big Sean e molti altri mostri sacri del rap americano moderno. Quest’album gli ha permesso inoltre di fare una collaborazione con Britney Spears, nella traccia «Make Me…» presentata poi a vari festival e eventi importanti.
When It’s Dark Out è un album completo, un album “bipolare”: da una parte è molto scuro e malinconico e racconta di come sia finita con Devon Baldwin, della morte della compagna di sua madre, del bisogno di stare da solo e dei risultati raggiunti fino a questo punto della sua carriera. Dall’altra parte invece, sono presenti hit da club da ascoltarsi in macchina o per caricarsi, come Random e You Got Me.
Consiglio a tutti di dare un ascolto a questo grande artista, ha un sacco di cose da dire e lo fa con un flow tagliente, una voce che ti penetra nel cervello, un suono fresco ma allo stesso tempo cupo, perché quando fuori è buio, starà a noi decidere se gasarci e sentirci invincibili, o se starcene a letto a fumare pensando a tutte le nostre paure, insicurezze, ascoltandoci Don’t Let Me Go o Think About You.