La prima testimonianza. Siamo da poco entrati nel 2017 e ci sono molte novità che spaventano e minacciano il genere umano, per dire, l’ orologio dell’ Apocalisse si avvicina rischiosamente alla mezzanotte.
Ogni giorno leggiamo articoli nuovi su quello che Mr Trump e la nuova Maggie T si sono detti durante l’ora del tè, su Putin che vuole regalare il sogno di essere impuniti calcioruotatori di mogli e figli agli uomini di Grande Madre Russia, o di come possiamo usare le calze a rete senza sembrare una sfattona punk anni ‘80.
Cosa, nel mio piccolo, ha già avuto un impatto devastante?! Le calze a rete!
Avete pensato “cosa cazzo ho appena letto”? Anche io me lo sono chiesta quando, un mese fa, ho iniziato ad usare quotidianamente questo fantastico social network che è Instagram.
Il primo passo è stato quello di osservare con interesse cosa piace ai comuni mortali di cui sono follower, cosa mi viene suggerito e sponsorizzato.
Il secondo passo è stato quello di far fronte all’invasione di contenuti di Public Figures, Influencers, Bloggers. (Ma chi sono questi? Che vogliono da me?! Io volevo solo vedere le torte di Giulia e i viaggi di mia cugina!)
Il terzo passo è stato sentirmi vagamente inadatta sul social network, come già succede a volte quando conosco persone nuove che non hanno quell’aura da misfit.
Ho aperto gli occhi e visto la luce. La sociologa ingenua che è in me ha notato che queste persone plasmano in maniera diretta o indiretta l’idea di figo e sfigato nella cultura pop occidentale. Ho finalmente capito molti dei comportamenti delle persone che mi circondano che hanno fra i 10 e i 40 anni, ad esempio i selfie scattati nel reparto surgelati dell’Esselunga o il continuo filmarsi mentre alzano e abbassano le sopracciglia per pubblicare un video di Boomerang.
Per troppo tempo ho ignorato questi deus ex machina della quotidianità.
Senza pretese mi sono documentata, anche per voi, su quelli che appaiono ovunque, la categoria che mi sembra più pop, che fa i big money, che tutti inconsapevolmente invidiamo: i fashion bloggers.
Chiara Ferragni
Dai… la conosciamo tutti! È il Salvatore Aranzulla dei camerini dell’alta moda, quella che vediamo nella pubblicità Pantene mentre i capelli le fanno “sweeeeesh”, la fidanzata di Fedez, quella che partendo da un blog che si chiama “The blonde salad” (letteralmente: l’insalata bionda) è riuscita ad attirare sul suo profilo Instagram 8 milioni di followers e un fatturato di 8 milioni di dollari solo nel 2014.
Dalla nebbiosa Cremona alla soleggiata Los Angeles. Tutto nasce dalla sua mania di farsi selfie e dal costringere il fidanzato a fotografarla ogni giorno, per poter aggiornare il suo blog sulle nuove tendenze fashion. O meglio, per far vedere a tutti quant’era figa lei. Ed effettivamente lo è.
Nuove tendenze che, oggi, sono dei sabot neri dal cui interno fuoriescono piumette pelose e rosa corredate da un fiocco. Già tremo al pensiero della prossima stagione: usciremo in massa con le ciabatte ripiene di boa della drag queen che si è esibita ieri al pub! Anticipatamente grazie.
Mariano Di Vaio
Scoperto grazie alla mia nuova coinquilina che guarda la tv ore pasti.
Maschio italiano dai lineamenti che spruzzano testosterone, è dotato di una simmetria facciale spaventosa. A 18 anni va via da Perugia per arrivare a Londra e poi a New York. A detta sua, faceva il cameriere, quando gli viene in mente che la gente vuole consigli su come vestirsi: chiama l’amico nerd, 90 euro per il dominio e bibidi-bobidi-bù ecco il blog!
Muscoli, depilazione perfetta perché la camicia si porta ben aperta, anelli, bracciali, collane, tailleur di colori improbabili abbinati a scarpe da ginnastica, ma gli piace di più stare senza maglietta. 5,3 milioni di followers su Instagram e non ci è dato sapere quanto guadagna. Immagina, puoi!
Ha scritto dei libri e partecipato come “mentore” in Selfie, un programma televisivo pensato da Maria “l’alchimista” De Filippi: interventi di chirurgia plastica gratis al solo prezzo della privacy.
Se state ancora leggendo e appartenete al sesso maschile, non pensate che la cosa non vi riguardi: il vostro barbiere vi ha fatto il suo taglio di capelli almeno una volta, anche se sei un metallaro o simpatizzante rastafariano.
Chiara Nasti
Ha iniziato a fare la blogger a circa 15 anni, si occupa di look e ti dice tutto quello che fa nelle sue giornate, così che anche tu possa viverle con lei, altrimenti tieniti pure il tuo mondo da plebeo! Nastilove, il suo profilo, mi ha dato il benvenuto al mondo soft porn naif di Instagram. Ha 1.3 milioni di followers e adesso anche lei compare in tv come concorrente di Dance Dance Dance.
Purtroppo mi sfugge il suo ambito di competenza.
Degna di nota è anche Chiara Biasi, che pare sia la fidanzata di Zaza (non è l’ispettore Zenigata di Lupin, è il calciatore),1,3 milioni di follower e mastoplastica additiva come Nastilove.
Ora, sembrerà assurdo, ma già dopo un paio di giorni passati a osservarli ci si convince che “sono persone meglio”, hanno trovato il Sacro Graal della competenza sociale e della moderna imprenditoria: il narcisismo magnetico!
Perché non è venuto in mente prima anche a noi di fare il blogger di professione? Perché li abbiamo sottovalutati finora?
Molti altri “comuni mortali” come il ragazzo conosciuto al bar con il quale decidi di uscire per un appuntamento, o la cameriera della tua pizzeria preferita riescono, nel loro piccolo, a essere dei divi del social e questo definisce anche le dinamiche sociali di “ghettizzazione” oggi. Se la persona con cui esci ha un rapporto follower/following maggiore di 3:1 e tu non puoi eguagliarlo, presto o tardi qualcosa andrà storto. Uomo avvisato mezzo salvato!
Potrebbe sembrare facile quello che fanno le Public Figures, ma provate voi, anche solo per una settimana, a documentare qualsiasi cosa facciate e venderla come se fosse la cosa più cool del mondo! Io ci ho provato, ottenendo messaggi di apprensione dagli amici più stretti, i quali dovevano accertarsi stessi bene, e richieste di messaggi da uomini con gli ormoni in subbuglio. Finita la mia settimana da aspirante Pubblic Figure su Instagram ho iniziato a bramare le benzodiazepine.
Però se in questo periodo di crisi “economica/personale/dei valori/delle nonne in carriola” diventassimo tutti un po’ più blogger?! Non saremmo tutti un po’ più imprenditori?! Abbassiamo il
tasso di disoccupazione giovanile in Italia: Bloggalipse Now!